martedì 28 febbraio 2012

CALABRIA, ROSARNO E LE SUE ARANCE NON LAVORERANNO PIU' PER IL GRANDE COLOSSO COCA COLA.

Il quotidiano inglese Independent, lancia un urlo contro le aziende di trasformazione di Agrumi, un urlo cosi' forte che arriva anche in Calabria e precisamente  a Rosarno in provincia di Reggio Calabria. Il grande colosso del beverage mondiale, Coca Cola sta annullando tutti i contratti con queste aziende.

Una terra di 'ndrangheta, Rosarno ma resa famosa per la sua poverta' degli immigrati impegnati nella raccolta stagionale di arance, retribuiti quest'ultimi con soli 25 euro al giorno cui vanno levati circa 2/5 euro/giorno per essere portati sul posto della raccolta, una raccolta che quest'anno non portera' "buoni frutti", viste le intenzioni di Coca Cola di non avvalersi piu' della principale risorsa del territorio.  L'allarme e' stato lanciato dal primo cittadino di Rosarno Elisabetta Tripodi, da tempo impegnata con gli immigrati, a rendere le loro condizioni di vita, un po' piu' umane, nonostante cio' minacciata piu' volte dalla criminalita' organizzata. Una decisione presa in seguito ad un'inchiesta del periodico The Ecologist dove le condizioni di sfruttamento dei lavoratori stagionali di Rosarno, incidono con i prezzi stracciati pagati per il succo d'arancia alle aziende di trasformazione locale, circostanza che spingerebbe i propietari di aranceti a sottopagare a loro volta i braccianti extracomunitari, e da qui le distanze di Coca Cola con Rosarno. Basterebbe  che pagassero le arance utilizzate per il concentrato a 15 cent. al chilo, anzicche' i 7 di rito, appunto per evitare le condizioni di sfruttamento dei braccianti.
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sabato 25 febbraio 2012

METASTASI TUMORALI: IL SUO MECCANISMO SCOPERTO DA UN CALABRESE NEGLI USA.

La notizia e di poche ore fa, e ci informa che un Catanzarese che guida un Team  di ricercatori della University of California a San Francisco, hanno scoperto la chiave del "difetto cellulare" che porta alla formazione di metastasi tumorali. Lo studioso Calabrese si chiama Davide Ruggero, che ha individuato una rete di geni regolati da una molecola chiamata mTor, dove controlla la produzione di proteine all'interno delle cellule e questo aminoacido  sarebbe la causa  della creazione di molte metastasi in diverse forme tumorali. In poche parole il compito di mTor viene distorto e quindi la molecola inizia a indurre le cellule a dividersi in maniera non normale, generando per l'appunto metastasi.
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martedì 21 febbraio 2012

COSENZA: SGOMINATA UNA BANDA DI USURAI CHE DAVANO UN TASSO D'INTERESSE FINO AL 40%.

Una vasta operazione antiusura e' stata condotta a Cosenza dai Carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale, dove hanno arrestato 10 persone per un giro d'affari di circa 500mila euro. Venivano prestate delle somme di denaro a pensionati, commercianti e piccoli imprenditori con un tasso d'interesse che andava dal 10% al 40% mensile per la restituzione dei soldi. Un'operazione davvero eccelente dove ha visto in perfetta sintonia la procura di Cosenza e il Comando dei Carabinieri per contrastare il fenomeno dell'usura in Calabria. Una vera e propria piaga dell'economia che sempre di piu' si divulga nei paesi del Sud, dove magari le garanzie per richiedere un prestito sono poche da parte del richiedente e quindi ci si affida ai cosiddetti "strozzini". L'operazione e' stata portata a termine grazie alla collaborazione delle  persone, vittime degli usurai, ma grazie anche alle sofisticate tecniche d'indagine che ha potuto interrompere questa indignosa attivita' illegale, soffocando il distretto imprenditoriale cosentino, rovinando la vita di molte imprese ma sopratutto di molte famiglie. Il procuratore della Repubblica di Cosenza si e' infine soffermato sull'incitare gli imprenditori, vittime di questi abusi economici, ha non aver paura di denunciare gli usurai, ma innanzitutto avere il coraggio di contrastare questo fenomeno.
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sabato 18 febbraio 2012

LA CALABRIA DOPO IL GELO, OLTRE 20 MILIONI DI DANNI ALL'AGRICOLTURA E NESSUNA LIEVITAZIONE E SPECULAZIONE SUI PREZZI.

Danni subiti per oltre 20 milioni di euro, alla produzione,  alle strutture in Calabria, costi maggiori affrontati e poi il futuro incerto per le conseguenze in particolare all'ovicoltura che si potrebbero avere delle gelate, ma anche tanta determinazione, dice il presidente della Coldiretti Pietro Molinaro. Un sistema agricolo calabrese, composto da medie e piccole imprese, dove ha saputo reagire utilizzando le potenzialita fatte di presenza sul territorio, capacita' di reagire, saggezza, mettendo in atto forme di concreta solidarieta' a favore di territori e cittadini. Infatti nonostante le ristrettezze e la perdita di  reddito, gli imprenditori agricoli sono e saranno sempre prsenti senza piangersi addosso. Insomma una Calabria agricola che si e' fatta apprezzare ha dato il suo giusto valore alla sua terra ed alla sua terra in difficolta',  ha dato il suo beneficio con le proprie mani. In quasi due settimane di neve e gelo sono stati i coltivatori stessi i protagonisti dell'emergenza e in alcuni territori a dare  un contributo decisivo e' stato anche il Consorzio di Bonifica che con le proprie maestranze disponibili e i propi mezzi, hanno fatto la manutenzione del territorio. Ed in piu' la Campagna Amica con la vendita diretta in diverse aeree della regione, ha contribuito a non fare lievitare i prezzi impedendo speculazioni sui generi alimentari e tutto questo nonostante il freddo e lo scioero degli autotrasportatori. In conclusione possiamo dire che l'agricoltura e l'agroalimentare in Calabria, nelle sue diverse forme singole, associate, cooperativistiche, consortili, si conferma settore di tradizione, profondamente votato all'innovazione ad operare con determinazione, orgoglio e passione.
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sabato 11 febbraio 2012

NEVE E GELO IN CALABRIA: BOCCHIGLIERO COME ROMA.

In queste ultime settimane abbiamo visto come l'ondata di gelo e neve ha avvolto la nostra penisola, senza tralasciare nessuna citta', chi tanto e chi meno ha subito danni a cose o persone. La capitale, Roma e' stata nel centro del mirino sia per la neve che ha coinvolto quasi tutta la citta', sia per la sua performance un po' bizzarra per fronteggiare questa calamita' naturale.

Performance Bizzarra, dovuta al sindaco Alemanno, che per forza di cose, come dice lui, non ha saputo gestire la situazione, una situazione che scarica tutt'addosso al Capo della Protezione civile e nonostante tutte queste attaccabrighe, discorsi e polemiche fatte anche in tv, chi ci ha rimesso e' stata la povera gente comune, dove nonstante cio' avrebbe dovuto avere, chi li tutelasse da questa calamita' naturale e riuscita con le proprie forze ad affrontare l'emergenza. Cosi' come e' successo in un piccolo paesino della Calabria in provincia di Cosenza Bocchigliero, con oltre 2 metri di neve nei punti piu' alti e' riuscita a soppravvivere. Un paese che e' rimasto due giorni senza luce, senza telefono, sommersi dalla neve, dove l'esercito a portato il loro contributo ad un paese, abitato la maggior parte da anziani e  sperduto tra le montagne. Insomma per concludere vicende parallele soffocate da calamita' naturali, dove in una dove regna lo stato e vive il potere, si e' ritrovata spiazzata dall'emergenza neve, una citta' come Roma che non ha saputo affrontare il disagio, e dall'altra parte un paese nell'entroterra Silano, Bocchigliero, un paese quasi dimenticato dalla societa', solo con la loro forza e riuscita a togliere la testa . . . da due metri di neve . . .
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domenica 5 febbraio 2012

POLPETTONE AL FORNO RIPIENO ALLA CALABRESE CON SALSICCIA E PROVOLA.

Ecco a voi una delle ricette buogustaie della prelibata cucina Calabrese. Una ricetta abbastanza veloce, molto buona, adorata specialmente dai bambini: il polpettone al forno ripieno alla calabrese. Qualcuno dira', ma cosa' la Calabria di piu' degli altri per fare un polpettone . . . ? Infatti gli ingredienti che caratterizzano il polpettone calabrese da tutti gli altri, sono la famosa salsiccia calabrese e la provola calabrese. Comunque non perdiamoci piu' in chiacchiere e andiamo a conosce questa ricetta.

INGREDIENTI:
  • 1kg di macinato a piacere (vista la crisi va bene anche di suino)
  • prezzemolo
  • aglio
  • 4 uova
  • pan grattato
  • salsiccia calabrese
  • provola calabrese
  • vino bianco
  • sale
  • olio di oliva extravergine

PREPARAZIONE:

Inanzitutto andiamo a preparare un battutino di aglio e prezzemolo e in un pentolino piccolo ma profondo andiamo a lessare 2 uova e su di un tagliere affettiamo a dadini della salsiccia calabrese e della provola.  In una ciotola deponiamo il nostro macinato, aggiungiamo le altre 2 uova (le altre 2 le abbiamo messe a lessare), il battutino di aglio e prezzemolo, un goccio di olio di oliva, sale q.b., continuiamo ad aggiungere nell'impasto la salsiccia e la provola a dadini, le uova sode e cominciamo ad impastare e se l'impasto e abbastanza liquido possiamo aggiungere con cautela un po' di pan grattato. L'impasto deve essere piu' o meno uniforme, cercando di far restare gli ingredienti principali, salsiccia e provola all'interno, andiamo cosi' a dare forma al nostro polpettone, dandogli a piacere una forma anche ovale, infine ricopriamolo con del pan grattato in modo che ci protegga la cottura dandoci quel colore dorato. Adagiamolo con cura in una teglia da forno e mettiamo a 180° per circa 15 minuti, rigirando di tanto in tanto. Una volta cotto facciamolo freddare, affettiamolo e serviamolo in una pirofila.
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L'EMBLEMA DELLA CALABRIA: "IL LUPO DELLA SILA".

Il lupo e' certamente, l'emblema della Calabria ma maggiormente dell'altopiano Silano, l'icona che rappresenta parecchi comuni, societa' sportive e associazioni Calabresi. In Calabria lo troviamo appunto sull'altopiano silano dove nasce e vive nella sua natura incontaminata e da qui prende appunto il nome di "Lupo della Sila", titolo anche di un famoso film di Vittorio Gassman della fine degli anni'40. Il lupo predatore di eccellenza, appartiene all'ordine dei carnivori e alla famiglia dei canidi, con un peso da adulto che puo' arrivare intorno ai 40 kg. Il colore del suo manto varia a seconda dell'eta' del suo habitat e delle stagioni, in Sila diciamo assume un colore bruno, con qualche sfumatura scura. Esso vive tra i 10 e i 15 anni e vive, come abbiamo detto in precedenza in zone montane, tra i boschi e nutrendosi di piccoli animali, ma a volte se dominato attacca anche grossi mammiferi e cinghiali.

Il lupo e' stato visto sempre come un'animale famelico, tanto e vero che una leggenda diceva, che chi uccideva un lupo e na portava in paese la carcassa, era visto poi come un'idolo, riceveva doni e regali da tutti, e a causa di questa persecuzione verso il lupo, ando' sempre in estinzione e alcune specie rimasero solo in Sila. Se e' rimasto qualche esemplare, grazie anche alle associazioni ambientalistiche le cui raccomandazioni, dalle autorita' erano quelle di dichiarare il lupo come specie protetta, vitandone la caccia con pene molto severe ai trasgressori, cosi' e tornato a vivere stabilmente sulle zone dell'appennino e l'aliquota piu' grande si trova in Sila.
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giovedì 2 febbraio 2012

HARRY POTTER, ANZI HER RICOTTA IN VERSIONE CALABRESE.

Torniamo di nuovo con le divertenti parodie in Calabresi del mondo del cinema e della tve questa volta con la saga di Harry Potter nella puntata della pietra filosofale, nella scena sul treno, guardate il video e' davvero divertente . . .





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ISOLA DI CAPORIZZUTO: ARRESTATO UN GIOVANE. OLTRE A SEMINARE FRUTTI DI STAGIONE SEMINAVA E CURAVA ANCHE MARIJUANA.

E' successo nella notte del 31 gennaio ad Isola di Capo Rizzuto, dove gli uomini della stazione dei Carabinieri del posto, hanno colto in flagrante un giovane coltivatore del posto, che oltre a coltivare frutti di stagione, seminava e curava marijuana. Ai carabinieri era gia' noto il giovane, Nicola Pullano, sempre per detenzione di sostanze stupefacenti, ma questavolta le forze dell'ordine, dopo una particolare attivita' investigativa e dopo aver pedinato il giovane, sono arrivati all'abitazione, dove facendo irruzione hanno rinvenuto, in diversi locali della casa, 320 grammi di marijuana gia' essiccata e circa 800 grammi di semi pronti per essere coltivati.

Adiacente all'abitazione del Pullano i Carabinieri hanno scoperto l'esistenza di un'altro locale, di propieta' dello stesso, che usava per essicare le piantagioni, allestito per la perfetta aereazione delle piante, la cui unica loro fonte di vita, una lampada. Alla presenza dei militari il giovane ha ceduto loro cio' che aveva davanti, pensando di nascondere il resto, ma l'insistenza dei Carabinieri ha prevalso, portando allo scoperto gli altri locali adibiti alla cura ed il confezionamento della marijuana.
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mercoledì 1 febbraio 2012

"A PASTA 'CCHINA E NONN' ASSUNTA" - RIGATONI AL FORNO ALLA CALABRESE -

Uno dei primi piatti tipici della cucina calabrese e sicuramente  "a pasta 'cchina" dei rigatoni o penne al forno con vari condimenti tipici della calabria come polpettine di carne, salsiccia calabreseprovola calabrese e uovo sodo a pezzetti. Sicuramente una vera e propria bomba a mano, ma fidatevi se fatta con passione e amore e davvero una delizia . . . e perche' no . . . magari accompagnata da una bella bottiglia di vino rosso Ciro'.

INGREDIENTI:
  • 1 kg di macinato di maiale.
  • passato di pomodoro.
  • 1 cipolla 
  • 1 carota
  • 1 sedano
  • sale
  • salsiccia calabrese
  • provola calabrese
  • 3 uova
PREPARAZIONE:

Innanzitutto andiamo a preparare le nostre polpettine con il macinato, usandone circa 300gr. e con un uovo ed un po' di sale, una volta amalgamato il tutto, con tutti e due i palmi della mano andiamo a creare le nostre polpettine, per poi utilizzarle nella nostra ricetta. Prepariamo il battuto di cipolla, carota e sedano con una mezzaluna oppure con un tritatutto, per poi utilizzarlo, in una pentola con dell'olio, per il nostro soffritto. Lasciamo cuocere a fuoco lento,  aggiungiamo il nostro resto di macinato di maiale, facendo rosolare il tutto senza pero' farlo bruciare, in un secondo tempo versiamo la passata di pomodoro portando a normale cottura. Intanto mentre la nostra pentola ci prepara il nostro sugo, noi ci avvantaggiamo, preparandoci il condimento che ci servira' dopo in forno. In un pentolino con un po' d'acqua mettiamo le uova e portiamo ad ebollizione, per avere le nostre uova soda. Su di un tagliere tagliamo a dadini una salsiccia calabrese e meta' provola calabrese e disponiamo il tutto insieme anche alle uova sode, fatte anch'esse a dadini, in una ciotola. Mentre la nostra pentola sta terminando la cottura del sugo, mettiamo sul fuoco un'altra pentola con dell'acqua e portiamo ad ebollizione per poi aggiungere, a piacere, i rigatoni o le penne, ricordandoci di terminare la loro cottura in pentola, solo a meta', per poi condire con il sugo di macinato, lasciandone il giusto per ricondirla prima di metterla in forno. Terminiamo la cottura della nostra pasta disponendo un primo strato in una pirofila da forno, uno strato di sugo di macinato e uno strato di polpettine, salsiccia, provola e uova, cosi' facendo fino a colmare la pirofila. Mettiamo il tutto in forno a 180°C per circa 20 minuti e magari a chi piace con un po' di crosticina, lasciamo qualche minuto in piu'.
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RICETTE TIPICHE CALABRESI: "A PITTA 'MPIGLIATA".

 . . . "A pitta 'mpigliata" e un tipico dolce Calabrese che si usa maggiormente sotto le feste Natalizie,  e il suo nome deriva appunto da "pitta" sarebbe una ciabella di pasta sfoglia e "'mpigliata" la pasta sfoglia avvolta su se stessa. Un dolce legato maggiormente al territorio di Cosenza e proprio in questo territorio a San Giovanni in fiore che nel 1728 venne sancito un contratto di matrimonio tra i coniugi Giaquinta dello stesso paese che vollero dare in sposa la propria figlia al benestante Battista Caligiuro, che a fine pranzo sara' proprio la famiglia di quest'ultimo ad addolcire la bocca degli invitati con appunto "a pitta 'mpigliata", un dolce molto ricco e raffinato, come tutta la cucina calabrese. Si tratta di un dolce rotondo di circa una ventina di centimetri di diametro e del peso di 200-300 gr. un filone di pane fatto di pasta dolce dove viene riempito con frutta secca, noci, mandorle, pinoli, uvetta e fichi secchi, insomma un dolce dove richiede tanta passione ma soprattutto tanta maestria. A differenza della pitta 'mpigliata, ma non tanto abbiamo la "pitta 'nchiusa", che si produce principalmente nel Crotonese, con gli stessi ingredienti ma con differente forma, infatti la pitta 'nchiusa, prende la forma di una chiocciola.

INGREDIENTI PER LA PASTA:

  • 500 gr. di farina 00
  • 80 gr. di olio di oliva
  • 2 uova
  • 1/2 bustina di lievito di birra in polvere
  • sale q.b.
  • 1 bicchiere di  Rosolio di agrumi o di liquori misti, mandarinetto, sambuca, vermouth, grappa paesanella oppure vino bianco.
  • 1 cucchiaino di chiodi di garofano in polvere 
  • 2 cucchiaini di cannella in polvere.
PER IL RIPIENO: 

  •  100 gr. di miele d'arancio o millefiori.
  • 350 gr. di noci a piacere, vanno bene anche i pinoli o mandorle.
  • 150 gr. di uva passa.
PREPARAZIONE:


Mettere tutto il ripieno in una terrina, miele compreso, rinvenire l'uva passa con dell'acqua tiepida e sminuzzare la frutta secca e mescolare. Prendere un pentolino abbastanza profondo per scaldare  il rosolio o il misto di liquori ed emulsionare dell'olio d'oliva, e quando il tutto sara' tiepido aggiungere il lievito di birra sbriciolato. Versare la farina facendola cascare a pioggia leggera, preparando un'impasto e amalgamando: le uova, lo zucchero, la cannella, i chiodi di garofano, un pizzico di sale e un po' alla volta il mix di liquori e l'olio prima realizzato. Una volta creato il composto dividerlo in due parti uguali e tirarlo in due sfoglie di spessore medio, dove una la mettiamo da parte su di un tovagliolo infarinato e andiamo a lavorare sull'altra. Farciamola con il ripieno di frutta secca e miele, arrotondiamola su se stessa e tagliamola a rondelle, questo uno dei modi piu' semplici per confezionare il dolce. Andiamo poi a sistemare in una tortiera oleata l'altra sfoglia unta e zuccherata in superficie, poniamo sopra le rondelle di pasta farcita e ripieghiamo il bordo verso l'interno, facciamo riposare la pitta per almeno otto ore in un luogo abbastanza tiepido e coperta con un tovagliolo. Mettere in forno a far cuocere per circa 1 ora e mezza a 160-180°C, coprendo la parte superiore se tende a scurire, ed ecco cosi' pronta la nostra "Pitta 'Mpigliata".



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CROTONE, FESTEGGIA I SUOI 74 ANNI CON IL TITOLO DI "CITTA'".

Crotone una delle provincie Calabresi piu' note, domani 2 febbraio, festeggiera' i suoi 74 anni, per essergli stato attribuito il titolo di "citta'". Anche se la sua storia e' millenaria, questa ricorrenza, vuole ricordarci i sui tre quarti di secolo, dove quel 2 febbraio del 1938, che gli fu conferito la nomina di citta', a seguito del decreto della Presidenza del Consiglio, sottoscritto dall'allora Capo del Governo Benito Mussolini.

Si tratta di un decreto ministeriale  del 30 aprile 1903 con il quale il miistro dell'interno concedeva al Comune di Crotone di fare uso dello stemma civico, il cui bozzetto grafico e' stato tutto realizzato a mano. Ed in piu' oltre a questo decreto ci fu quello di Vittorio Emanuele Re d' Italia ed Imperatore d'Etiopia del 3 Aprile 1937 con il quale venne concesso l'uso del Gonfalone alla citta'. Insomma un vero e proprio lavoro a regola d'arte svolto nei nostri giorni e precisamente tra il 2007 e il 2008, da un gruppo di marketing del territorio in collaborazione anche con l'Ufficio di Gabinetto del Sindaco che conferma la scelta dell'amministrazione comunale di ripercorrere la storia della citta', realizzata tra i corridoi del Palazzo Comunale e la storia di tutti i Sindaci che si sono succeduti dall'Unita' d'Italia ai giorni nostri.
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