sabato 3 gennaio 2015

Sbarco di clandestini a Corigliano: il mercantile abbandonato dagli scafisti, ha raggiunto le coste con il pilota automatico.

Circa 360  Siriani sono sbarcati la notte scorsa nel porto di Corigliano, tra i quali 74 minori, pagando tutti complessivamente di loro dai 4 agli 8mila dollari.

Hanno fatto la prima parte del viaggio in aereo, raggiungendo la Turchia via Libano, e poi il 31 dicembre si sono imbarcati sul mercantile Ezadeen, per approdare infine sulle coste calabresi.
La nave che ha fatto da traino ai clandestini, in origine era destinata al trasporto di animali e posto sotto sequestro dalla magistratura.
Il punto sulla fase dello sbarco e' stato fatto stamane dal Questore di Cosenza Luigi Liguori e dal Prefetto Gianfranco Tomao.
Una vera e propria macchina organizzativa ha ribadito il Questore, per un'ooperazione cosi' complessa e rilevante.
E' la prima volta che in provincia di Cosenza e in un porto di grande rilievo come Corigliano avviene uno sbarco di clandestini, appunto per questo e' stato raggiunto un ottimo risultato, con un livello di accoglienza eccellente raggruppandoli tutti per famiglia e allo stesso tempo farli star bene e sostenerli.
Uno dei punti chiave ancora della vicenda restano gli scafisti, che incappucciati, hanno lasciato i migranti in balia delle onde con rischi altissimi di incidenti, infatti si presume dai primi accertamenti che gli scafisti possano essere nascosti tra i clandestini.
Un viaggio alla fine, tutto sommato, in condizioni accettabili, questo grazie alla "funzionante macchina di emergenza" che ha visto coinvolto e hanno contribuito: la Capitaneria di Porto, la Questura, tutte le forze di Polizia, il 118, i Vigili del Fuoco e l'amministrazione comunale.

Le operazioni di sbarco si sono concluse stamani, nel porto di Corigliano Calabro, quindi facendo il punto della situazione sono stati soccorsi circa 360 persone, tra i quali 232 uomini, 54 donne e 74 minori, 8 dei quali da affidare percche' non accompagnati da adulti, affidati temporaneamente ad una casa famiglia di Corigliano in attesa di decidere dove trasferirli.
Le condizioni per tutti gli altri clandestini, complessivamente sono buone, tantoche' non c'e' stato bisogno di nessun ricovero ospedaliero.

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